I 7 CLICHÉ DEL ROMANCE

A tutti piace almeno una cosa brutta.
A tutti piace almeno un cliché romantico.
Se sei me, cercatrice di cliché dalla lacrima facile, ti piacciono molte cose brutte e molti cliché romantici! Basti pensare che una delle mie saghe letterarie preferite è la Serie Lux della Armentrout e avete capito tutto.
Fatto sta che non va bene abusarne nel caso in cui si stia scrivendo un romanzo. È stata una regola che ho cercato di rispettare, inutilmente vorrei aggiungere, durante la stesura della Serie Marshmallow su Amazon.
Ma bando alle ciance, mie giovani marmotte dal muso all’insù, e andiamo a esplorare quali sono i 7 cliché da evitare se si vuole scrivere una storia d’amore. Che poi non è che li dovete evitare come la peste, solo cercate di non schiaffarceli tutti insieme in un solo libro e sarete già a metà dell’opera!

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1. IL PROTAGONISTA PERFETTO

Nessuno è perfetto!
E per ribadire l’avvio la Terra non è piatta!
Quindi, se vogliamo creare personaggi che siano quanto poi reali, ricordiamo che devono avere dei difetti, devono commettere errori, devono far arrabbiare il lettore e poi farlo innamorare del pacchetto completo. Neanche il caro Mr. Darcy è perfetto: è orgoglioso e non perdona gli errori altrui. Certo neanche Elizabeth Bennett riusciva a fargliene una colpa, ma quando uno ti dice che non ti trova abbastanza carina per ballare un calcio nel sedere glielo vorresti pure dare! O no?

2. AMORE A PRIMA VISTA

Esiste? Non lo so, ma se esistesse, potrebbe chiamarsi amore? O sarebbe il caso di usare il termine: attrazione?
Ricordiamo la regola numero 1: scrivere una storia realistica, e nella vita non ci si innamora a prima vista. Almeno io non potrei proprio dal momento che se mi levo gli occhiali vedi solo cose senza contorno che si muovono, perciò per quando ne so io, potrei pure innamorarmi di un Rottweiler.
Inoltre, dal momento che non rispecchia la realtà il lettore non si sentirà coinvolto a livello emozionale. Lasciate che i protagonisti di innamorino lentamente, che poi è proprio questo il bello quando si scrive romance: far innamorare i personaggi. Oltre a metterli nelle situazioni più imbarazzanti possibili!

3. NESSUNA TRAMA

Delle volte ci si concentra così tanto sulla storia d’amore che non si scrive di altro. Ok, è vero che l’amore è bello, ti fa vedere gli unicorni e viaggiare su soffici nuvolette di zucchero filato, ma le persone nella vita reale fanno anche altro. Inoltre, senza una trama che sostenga la storia d’amore il romanzo sarebbe la fotocopia di tanti altri. Dopotutto le storie d’amore seguono un filo piuttosto basico: due persone s’incontrano, non si piacciono, poi si piacciono, c’è un ostacolo, lo superano e si amano per sempre. Ora, il punto è l’ostacolo. La trama può diramarsi da qui. Più grande è l’ostacolo, più il lettore tiferà per i protagonisti e soffrirà con loro. E non abbiate paura di essere cattivi. Dovete! Separate Romeo e Giulietta! Avete la garanzia che funziona!

4. BAD BOY DIVENTA GOOD BOY

E qui torniamo a una delle mie stories su Instagram dove blateravo suo Bad Boys tatuati che si vedono in tutte le copertine degli ultimi romanzi. Non è una critica, ma una semplice constatazione perché sembra che anche i libri (e in particolare i romance) seguano delle mode. Io seguo solo quello che mi piace, per intenderci.
Ma tornando al nostro Bad Boy, quello cattivo, con carattere del Grinch, che tratta la protagonista come se fosse la povera laureata che gli serve l’Happy Meal al McDrive, che tutti temono e le ragazze bramano... eh no! Non è che poi tu, mia cara Giuditta (nome a caso di protagonista Young Adult dai capelli rossi e gli occhi verde smeraldo), hai la vista raggi X e gli vedi il cuore BUONO al povero ragazzo che si taglia con un grissino.
Eh, vabbè, ma con lei è sempre carino, buono e gentile e si butterebbe sotto a un triciclo in corsa per lei! Grazie, ma anche no. E il resto della popolazione? E la povera laureata che lavora al McDrive si deve sopportare le continue angherie solo perché Mr. C’ho il tattoo è bello e dannato? No! Sei una cattiva persona quando sei selettivo con la gentilezza. Non sei bello dentro. Bocciato! Studia e ritorna a fine anno!

5. LA STREGA

Ovvero l’altra donna!
È molto facile costruire un romance su questo concetto. L’altra donna è così cattiva, antipatica e maltratta gli animali, mentre la nostra Biancaneve no, perciò facciamo il tifo per lei e i sette nani. In giro di applausi, e ti piace vincere facile! Inoltre, la rivale cattiva è uno stereotipo che degrada la donna. Nessuno è davvero cattivo, nessuno è davvero buono, ma ci possono far girare le scatole ugualmente e su questo non discuto. Ma perché non scavare un po’ più a fondo? Troviamo un altro espediente per dividere i nostri Romeo e Giulietta. Ci sono tante altre cause di incomprensione e sappiamo che l’essere umano sa essere un pessimo comunicatore quando si tratta di sentimenti. Pensiamoci un po’ a questo romanzo dai, non è che devo fare tutto io!

6. LA MORTE

Questo è un cliché che non mi è mai capitato di leggere, a parte in Io Prima di Te, ma in quel caso sapevo a cosa stavo andando incontro, e fino alla fine ho sperato che non accadesse. Spoiler: è accaduto!
Comunque, perché uccidere uno dei protagonisti dopo averlo fatto faticare come Ercole durante le sue 7 fatiche? Vi ritroverete con un finale infelice, una coppia scoppiata e un lettore molto arrabbiato!
I nostri Romeo e Giulietta meriando una fine migliore. Un happy ending please!

7. IL TRIANGOLO AMOROSO

Sul quale non mi sento di criticare nessuno perché io ne sono stata la prima colpevole, e perché è uno dei cliché che più mi piace. Mi piace creare gelosia, mi piace vedere uno dei protagonisti o tutti e due struggersi per ciò che non possono avere perché appartiene a qualcun altro. Ma a quanto pare è uno dei cliché più utilizzati nella letteratura romantica. Sorry!
Qualcuno dice che questa è la via più facile, ma sono dell’idea che se ben sfruttato, un triangolo possa dare soddisfazione. Basta non abusarne e se si può costruire una storia evitando anche questo cliché bene venga!


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